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LA MIA VISIONE

Allo stesso momento significa la missione che sto sviluppando, il sogno che vorrei vedere realizzato e la speranza che mi auguro non cessi mai di esistere.

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Oggi viviamo in una società mondiale in cui gli interessi personali, vengono prima di quelli sociali ed umanitari, ho semplicemente il solo potere limitato ad implementare la mia visione, nello sviluppo della mia vita personale, come in quello delle mie attività. Le quali essendo di mia appartenenza, ho la facoltà di gestirle come voglio ma specialmente secondo il mio credo.

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Ho il desiderio di mutare l'interesse personale, in quello collettivo, limitatamente alle figure che fanno e faranno parte della mia missione, perché ritengo che maggior benessere per tutti valga molto più d'avere qualche zero in aggiunta al saldo del conto bancario.

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Ho sempre portato, più attenzione, considerazione, supporto, rispetto ed armonia ai rapporti interpersonali che creo e mantengo con le persone, qualora rispettino i canoni da me selezionati. Quanto l'ho voluto fare a mio danno finanziario ma a totale beneficio umano, partecipare alla serenita' e felicita' altrui, mi rende oggi più soddisfatto, che avere un numero maggiore nelle mie finanze. Quanto non si crea con il semplice uso del denaro ma bensì con l'insieme di valori, che devono essere senza dubbio corrisposti tra tutti ed a favore di tutti.

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Vorrei vedere la società più equilibrata, trovo esista troppa differenza tra le persone, molte delle quali unitesi per via delle leggi in vigore che ritengo errate. La mancanza d'armonia sociale, avviene nel momento in cui, i Governi, permettono ad individui aventi provenienze opposte, di convivere una cultura che di fatto non appartiene egualmente ad entrambe, provocando tensioni sociali, tra le varie figure che, sapendosi differenti si respingono, anche se vivono od appartengono alla medesima condizione, talvolta non per scelta ma bensì bisogno.

 

Ho viaggiato molto ed ho visto errori culturali che i politici creatori di leggi, non hanno idea delle ritorsioni che creano le loro regole approvate, senza averne mai sperimentato direttamente l'esperienza.

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Ci sono individui, appartenenti alla medesima nazionalità, quando sono di cultura diversa, vedendosi respingere nella società dove vivono, alimentando il sentimento di rigetto, non agevolando l'armonia che la società civile avrebbe bisogno, invece d'avere. Ho capito che la vera nazionalità di ognuno di noi, non è il passaporto che abbiamo in tasca ma bensì la cultura che abbiamo nelle vene.

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La speranza è che quanto, venga capito da qualcuno un giorno al fine di mutare l'armonia sociale, lasciando pure la promiscuità, senza però obbligare le persone a mischiare la propria ed individuale cultura con quella d'altri. Le leggi permettono di mutare una nazionalità non capendo invece che ogni cultura non può essere trasformata.

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La disfunzione sociale è il risultato del malessere civico, se quanto esiste, è perché qualcuno l'ha permesso. Sono dell'idea che tutti vanno rispettati ma non tutto va mescolato ed una visione sociale equilibrata, sarebbe un buon risultato per tutti, porterebbe più armonia tra le persone, diminuendo le tensioni, che talvolta ci creiamo in casa, perché non capiamo che non tutto è trasformabile e ci sono elementi, come culture che non possono essere mischiate anche se totalmente rispettate.

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Ho vissuto da immigrato in un paese estero dove la cultura non è la mia e nonostante mi sia sentito a casa, benché ricevessi anche il passaporto ottenendone la nazionalita', il distacco culturale non lo può mutare nessuno, facendo di me sempre e comunque un immigrato in un paese regolato per natura da un impronta troppo distante dalle mie origini, ecco perché credo che tutto sarebbe meglio se si creasse più armonia tra le culture invece di dare a persone diverse palliativi per stare assieme.

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